Wednesday, October 11, 2006

QUALCOSA DI DIVERSO

Quest'anno c'è qualcosa di diverso. Alla stagione mancherà qualcosa, o meglio qualcuno. Qualcuno di grande. Uno dei suoi giocatori più forti, sul cui talento cristallino e sulla cui passione è già stato detto di tutto. Un ragazzo sfortunato, un campione vero, amato da chiunque abbia potuto conoscerlo e stargli accanto, anche solo per un momento. Questa stagione senza di te mi sembra inutile, e pensare che tutte le prossime stagioni avranno questo enorme difetto mi fa stare male. Il dolore che ci ha accompagnato in questi mesi è stato tanto, tutti i modi e le parole per ricordarti e pensarti ancora in mezzo a noi sono sembrati inadeguati e gettati al vento, non potremo mai essere soddisfatti, perchè avremmo dovuto fare molte cose molto tempo prima. Non ti abbiamo mai capito, e ora è tardi, siamo costretti a convivere con questo enorme vuoto misto a sensi di colpa che hai lasciato qui, al posto del tuo sorriso solare, sempre stampato su quel bellissimo volto da ragazzo 25enne. Tanto gentile quanto insicuro, tanto generoso quanto ingenuo, tanto intelligente quanto condizionabile.
Questa sera tutte le volte che mi è squillato il cellulare ho pensato a te. Aspettavo quella telefonata puntuale in cui mi chiedevi i risultati più assurdi, di tutte le categorie. Mi è mancato il tuo racconto di come hai giocato e di come è andata la tua partita, del fallo tecnico che sempre prendevi per le ragioni più strane o per i dialoghi "fantascientifici" che avevi con arbitri, avversari e compagni e mi facevi ridere sempre perchè sia in caso di vittoria che di sconfitta, sia che avessi fatto 25 o 2 punti, tu eri allegria, tu eri il più grande di tutti, in campo e fuori.

Domani sera tornerò in quel locale dove ci si vedeva spesso la domenica sera dopo le partite, e dove, neanche a farlo apposta, ci siamo visti due sere prima della tua partenza. Non ci sono più entrato da allora, e so che sarà dura aspettare invano di vederti arrivare come sempre facevi, all'improvviso. Perchè noi, nonostante tutto, continuiamo ad aspettarti.

Un ricordo: a inizio maggio, quando la tua squadra aveva già finito la stagione, eri andato a fare degli allenamenti con l'Olimpia che stava preparando i play-off e aveva degli infortunati. Ti ho chiesto come era andata e come erano gli allenamenti di Djordjevic. "Ah benissimo, sono proprio in forma. Io paradossalmente gioco meglio in A1 che in B2 o C1 perchè qui ci sono i lunghi veri che mi fanno i blocchi giusti e il mio gioco è questo qua, tiro e faccio sempre canestro. Djordjevic a fine allenamento è venuto a ringraziarmi e mi ha detto "Non posso più chiamarti perchè se fai ancora il culo così a Bulleri me lo demoralizzi e in questo periodo non posso permettermelo"".

L.G.